Checkup del proprio Wing Chun

Può capitare di allenarsi tanto e non vedere miglioramenti, ci si sente bloccati, oppure di allenarsi da tanto tempo e accorgersi di non riuscire ad applicare quanto appreso in un determinato contesto. Quando una, o entrambe di queste cose accadono, si viene presi da scoraggiamento. Ci si chiede il perchè e, a volte, si finisce per dare la colpa al Wing Chun e a non ritenerlo efficace, quando invece il problema è da ricercare da qualche altra parte.

Quello che mi accingo a presentare è un sistema semplice di valutazione, preso dal Coaching. Prima di cominciare, 2 precisazioni:

1) Il Wing Chun è efficace, ma non è la panacea di tutti i mali. Se non “funziona” bene quanto un altro sistema, probabilmente lo si sta tirando a forza in un ambiente nel quale un altro sistema è più specializzato. A quel punto, forse, il problema sta nell’allineamento tra obiettivi e strumenti.;

2) Il Wing Chun non rende nessuno imbattibile. Si troverà sempre qualcuno più forte. Se si perde il confronto, non è detto però che la colpa sia del Wing Chun.

Lo strumento che prendiamo in considerazione per la valutazione del nostro Wing Chun è la ruota a spicchi.

Questa è quella che ho fatto io per la valutazione del praticante/lottatore/atleta/guerriero (scegliete sempre il termine che preferite) di Wing Chun:

 

Una piccola descrizione dei vari spicchi:

1) Preparazione atletica: coordinazione, flessibilità, equilibrio, forza, velocità, potenza, resistenza;

2) Qualità tecnica: Come dal nome la qualità del gesto tecnico, qui inteso nel senso più ampio, dalla singola tecnica, al drill o alla sequenza più complessa; 3) Qualità dell’impatto: Il grado di condizionamento di braccia e gambe derivati dall’iron palm training, più la capacità di impattare con potenza e precisione sui vari colpitori/sacco;

4) Sparring: La capacità di applicare i drill in un contesto non collaborativo;

5) Strategia di combattimento: La capacità di cambiare strategia per adeguarsi al tipo di avversario e di confronto;

6) Gestione dello stress: La capacità di rimanere lucidi sotto pressione;

7) Motivazioni/convinzioni: Le motivazioni che lo spingono a praticare il Wing Chun e le convinzioni sul Wing Chun e su se stesso;

8 ) Conoscenza del sistema: La conoscenza dei principi e delle strategie del Wing Chun.

Ora,  per fare l’analisi, basta dare un voto da 1 a 100 ad ogni settore e colorare lo spicchio della ruota corrispondente in base a questo valore. Se in un settore ci si sente perfettamente soddisfatti, gli si dà valore 100 e si colora l’intero spicchio. Si procede settore per settore finchè l’intera ruota non è coperta. Fatto ciò si osserva la figura che ne viene fuori.

Facciamo un esempio:

Un praticante/atleta/lottatore/guerriero (sempre il termine più gradito) di Wing Chun ha un’ottima qualità tecnica, riesce ad applicare bene i drill in un contesto non collaborativo, ha un’ottima conoscenza del sistema, è motivato e con una grande fiducia in se stesso.

Un ottimo praticante, no?

Eppure, supponiamo che lui non riesca a raccogliere i frutti di ciò che ha seminato e cominci a nutrire dei dubbi sul Wing Chun. Dove può risiedere il problema?

Se andiamo ad analizzare tutti i settori, vediamo che pecca in preparazione atletica (ad esempio non riesce a colpire con potenza), gli manca qualità dell’impatto (ad esempio le mani e le tibie non sono condizionate), quando è messo sotto pressione va nel panico e non riesce ad applicare più nulla e la sua strategia, seppur buona non è ancora abbastanza per adeguare il combattimento all’avversario o al contesto. Il modello che stiamo prendendo in esame si chiama ruota perchè dovrebbe essere in grado di rotolare. La prima analisi da fare è quindi sull’intero modello.

Bisogna chiedersi: “Se questa fosse una vera ruota, la metterei alla mia auto?”

Quando tutto è a posto, questo è quello che si dovrebbe ottenere: una ruota armonica.

(by Vito Arenise)